Gino Ascani

Gino Ascani

In ricordo di Gino Ascani – Biografia

La giovinezza

Nasce nel 1917 a Roma, è il terzo di quattro fratelli con i quali trascorre gli anni della giovinezza nella casa natale in via Margutta, dove la famiglia gestisce un ristorante. L’improvvisa morte del padre pone serie difficoltà finanziarie; il giovane Gino, ancora in età scolare, rivela subito la sua tempra ed aiuta la famiglia lavorando come garzone nella bottega di un falegname-restauratore (apprendendo un’arte che poi coltivò come hobby per tutta la vita) e al tempo stesso continuando gli studi e diplomandosi ragioniere. Nel contempo percorre con grande entusiasmo tutte le tappe della gioventù sportiva del fascio, con eccellenti risultati in particolare nel canottaggio e negli esercizi a corpo libero e svolge anche ruoli di istruttore ginnico.

1°_Concorso_fotografico_1974

Gli alpini

Nel 1934 avviene la folgorazione durante l’Adunata Nazionale Alpini tenutasi in quell’anno a Roma e nel 1938, contro il volere della famiglia, si arruola volontario nel Corpo degli Alpini; inserito nella divisione Cuneense – Battaglione Pieve di Teco – prende i gradi di sergente e partecipa alle prime fasi della guerra sul fronte occidentale, dove rimane gravemente ferito. Subisce vari interventi nell’ospedale militare di Milano-Baggio e porterà le stampelle per diversi anni; trascorre la convalescenza a Milano presso i suoi zii, nella cui azienda lavora come contabile.

L’arrivo a Cassano d’Adda

Nell’estate 1941, dopo un ultimo intervento all’arto offeso, passa un periodo di riposo a Ponte di Legno, dove conosce una ragazza di Cassano d’Adda, si chiama Ada Guaitani; un anno dopo, contro il volere delle famiglie in quanto si era in piena guerra e Gino cammina ancora con due stampelle, si sposano e vanno a vivere in Casa Somaglia (l’attuale Oratorio maschile) ed abitano nell’appartamento che fu del Gen. Perrucchetti, dove nel 1944 nasce il loro unico figlio. Gino si innamora sin dall’inizio di Cassano e della sua gente (non sente nostalgia di Roma) e qui trascorre il resto della vita, lasciandovi una impronta significativa.

Ascani_e_Bruno_Bozzetto

Il lavoro

Nella vita civile e lavorativa si mette nell’immediato dopo guerra nel campo della fotografia, prendendo negli anni ’50 la rappresentanza per l’Italia di vari marchi tedeschi e giapponesi e dal ’60 in poi gestendo come direttore tecnico e commerciale una società venditrice e produttrice di articoli di cine-foto-ottica, operando sia in ambito nazionale che estero; per esigenze lavorative si applica nell’apprendimento delle lingue Inglese, Tedesca e Francese e la cosa gli riesce discretamente bene. Andato in pensione rimane nell’ambiente per vari anni organizzando per conto dell’Associane Foto-Cine-Produttori Italiani la partecipazione a fiere internazionali del settore sia in Europa che in America.

Gli hobbies

Il suo temperamento esuberante lo ha continuamente spinto a cimentarsi in varie iniziative di tipo culturale, sociale, o anche semplicemente hobbistico. In ogni azione che ha intrapreso, non si è limitato alla superficie, ma vi si è gettato a capofitto, creando spesso una vera e propria struttura organizzativa e gestionale raggiungendo risultati sorprendenti. Ricordare tutte le iniziative messe in campo da Gino nella sua vita è impresa non facile, ci limitiamo ad un elenco di quelle più significative, premesso che si è sempre trattato di attività senza alcun fine di lucro, e con dispendio enorme di energie fisiche e mentali e spesso anche economiche.

Convegno_1979

Lo sport

Negli anni ’42 – ’45 impianta una attività di disciplina sportiva e ginnica per i ragazzi cassanesi, utilizzando come campo-scuola gli spazi della Villa Borromeo di Cassano; qualche ultrasettantenne oggi ricorderà ancora gli addestramenti di Gino Ascani, quando faceva scendere a “corda doppia” i ragazzini dal tetto della villa.

Il cinema

Negli anni ’50 esplode in lui la passione per il cinema amatoriale e fonda con altri il “Cine Club Milano”; realizza alcuni cortometraggi a soggetto, documentari scientifici-medici e paesaggistici; vince nel 1958 il Festival Cine-Amatoriale di Montecatini Terme con il film “Cena per due”. E’ del 1953 il film “Ieri ed oggi sul fiume” un’interessante spaccato della vita cassanese di quell’epoca, realizzato nel contesto del Cine Club Cassano di cui fu tra i fondatori.

Gli alpini a Cassano

Anni ’60: entra nell’Associazione Nazionale Alpini Gruppo di Cassano-A.N.A. (di cui sarà presidente per molti anni) rivitalizzandola, dandole un notevole impulso e promuovendo iniziative a tutto campo: interessa il Ministero Competente per far divenire Cassano e paesi limitrofi “zona di reclutamento alpino”; rivitalizza con varie iniziative la memoria del cassanese Generale Perrucchetti, fondatore del Corpo; promuove la nascita in paesi vicini di nuove Associazioni Alpini; nel ’72, anno del centenario di fondazione del Corpo con Adunata Nazionale a Milano, mette a soqquadro l’intera Cassano con una serie di iniziative (tra le quali anche una emissione speciale di francobolli con annullo filatelico in loco) che portarono in paese oltre 50 mila alpini. Il tutto si concluse con una storica rappresentazione della “Battaglia di Nikolajewka” sulle sponde del fiume Adda; seguirono negli anni successivi altre importanti celebrazioni e ritrovi di Alpini sempre in Cassano. Ogni anno gestiva la macchina organizzativa per la partecipazione di tutto il gruppo Alpini cassanese alla Adunata Nazionale in qualsiasi città si tenesse, da Bolzano a Napoli.

La fotografia – Il Circolo Fotografico

Anno 1975: vi è la nascita del Circolo Fotografico Cassanese, di cui tiene la presidenza sino al 1988; qui svolge corsi teorici e pratici di tecnica fotografica e tiene anche lezioni di fotografia presso le scuole medie; pubblica il libro “Da dilettante a fotoamatore” ad uso degli allievi dei corsi. Numerose sono state le iniziative e le mostre organizzate dal Circolo, che oggi porta il suo nome. Per tutti i soci era lo “zio Gino”.

Zio_Gino_e_zia_Dini 

Gli scritti

Per quanto riguarda la vita privata Gino alterna il poco tempo libero che gli resta tra due passioni: quella della lavorazione del legno, tanto da trasformare l’autorimessa in laboratorio da falegname (memorabile rimane la costruzione in scala del “Big Ben” in legno con orologio a pendolo) e soprattutto quella di scrittore per diletto. Ha lasciato diversi manoscritti, in massima parte a sfondo autobiografico, custoditi dalla famiglia, ed uno invece particolarmente toccante – che il figlio Mauro ha ritenuto doveroso farlo uscire dalla sfera privata e pubblicarlo postumo nel 2002 a cura della casa editrice Mursia – dal titolo “MULI IN GUERRA”. L’ispirazione gli venne verso la fine negli anni ’80, allorchè durante una adunata Nazionale ritrovò (e da allora non si persero più di vista) un vecchio commilitone alpino (conducente di mulo) del suo battaglione, uno dei pochi ritornato dalla Russia; questi gli raccontò la tragedia vissuta da lui e dai suoi compagni, e dal suo mulo di nome Palù, durante la tragica ritirata. Gino ascoltò e memorizzò tutto e lo trascrisse nel proprio manoscritto, salvando così dall’oblio un altro commovente passo di quella tragedia. Gino Ascani, come dicono le penne nere, “è andato avanti” il 6 Marzo 1999. Notevole fu il tributo di partecipazione, stima ed affetto che i Cassanesi e gli Alpini, giunti da ogni dove, vollero riservare a questo uomo venuto da Roma ed innamoratosi di Cassano d’Adda.